Come ogni altro elemento naturale, anche i fiori hanno il loro tempo, ossia, a seconda della loro tipologia, appartengono a una precisa stagione.

L’inverno non è escluso da questa rete di associazioni: anch’esso, malgrado le sue temperature rigide, possiede il suo bel giardino non meno elegante e colorato.

Conoscere i tipi floreali della stagione corrente permette di sbloccare il potenziale massimo da ogni composizione, che essa sia il semplice bouquet di casa oppure un progetto più grande pensato per la tua occasione speciale.

Credi ancora che l’erba della primavera è sempre più fiorita? Dimentica questa massima e immergiti in un excursus tra le gemme floreali più colorate e profumate che l’inverno sa offrire agli amanti del verde!

Linverno dei fiori 1

L’Amaryllis

Di origini sud-africane, dove veniva utilizzato dalle popolazioni locali come veleno per le frecce per via del suo bulbo ricco di bellamarina (una sostanza molto tossica), deve il suo nome al mito greco della giovane ninfa Amarillide la quale, per conquistare il cuore del pastore Alteo, si trafisse il cuore per trenta notti con una freccia divina. Dal sangue che sgorgò da quella ferita sbocciò il fiore a cui diede il suo nome, quale immenso segno d’amore per l’amato. L’amaryllis divenne, quindi, simbolo di eleganza, fierezza, bellezza e pudicizia.

Accompagnato da stelle bianche, bacche e bucaneve, è la decorazione ideale per matrimoni invernali con i suoi colori verde, viola, rosso, bianco e rosa.

anemone 6131530 1280

L’anemone

È un fiore che nasce spontaneo in Europa, in Asia orientale, in Sudafrica e in Sud America. Per la sua fragilità e la fioritura breve, è noto come simbolo di abbandono, di instabilità e di fuggevolezza delle cose.

Le specie più indicate allo scopo decorativo sono la japonica e soprattutto la coronaria, in virtù della loro resistenza, della loro forma e delle loro varietà cromatiche (che vanno dal bianco-rosato al rosso, dal blu al viola).

Linverno dei fiori 3

La fresia

Fiore dell’Africa meridionale, la fresia è il simbolo della magia della natura per eccellenza. Si dice, infatti, che la loro presenza in giardino attiri fate, ninfe, elfi e fauni, aprendo al mondo delle creature fantastiche.

Non meno magica è la sua essenza, presente in molti cosmetici e profumi. Inserito nel bouquet della sposa, nei suoi colori bianco, giallo, rosa, blu, rosso e arancione, questo fiore è segno di buon auspicio.

Linverno dei fiori 4

Il giacinto

Natio del Medioriente e dell’Africa meridionale, il giacinto è, già nella cultura religiosa degli antichi Greci, il fiore della vitalità, della fertilità e dell’unione degli amanti (significato, quest’ultimo, che conserva ancora oggi nei paesi anglosassoni).

Il mito fa derivare il suo nome da quello dell’omonimo fanciullo di cui si innamorò il dio Apollo, il quale volle a tutti i costi diventare il suo servitore per poter stare con lui. Zefiro, geloso di quella relazione poiché anch’egli attratto dal giovane, spostò con un soffio la traiettoria del disco dorato col quale la coppia stava giocando, facendo sì che esso colpisse la fronte del ragazzo, uccidendolo. Dal suo sangue, il dio addolorato ne fece nascere questo fiore. Non a caso, il suo principale colore è il rosso, cui seguono il bianco, il giallo, il rosa, il blu e l’arancione.

La sua storia e le sue caratteristiche lo rendono l’elemento floreale ideale per la cornice di un matrimonio o il dono perfetto per la persona cara.

Linverno dei fiori 5

Il ranuncolo

Proveniente dall’Asia, il ranuncolo è così detto perché, come le rane, predilige anch’esso luoghi umidi e paludosi.

La religione cristiana lo tramanda quale tipico omaggio di Gesù alla madre: probabilmente anche per questo, malgrado la sua forma poco apprezzata in passato, è oggi amato dai fioristi quale protagonista di bouquet e composizioni dai toni delicati, anche grazie alle sue tenere sfumature di rosso, di bianco, di giallo e di verde.

Linverno dei fiori 6

Il tulipano

Il nome di questo fiore deriva dall’arabo tullband, turbante. Le sue origini sono, infatti, mediorientali ma si diffonderà a partire dal XVI anche in Europa, e in particolar modo nei Paesi Bassi, dove venne importato dall’ambasciatore belga dopo che l’ebbe ricevuto in dono dal sultano Solimano II. Qui divenne, ben presto, una varietà molto ricercata e costosissima.

Nelle sue colorazioni rosse, viola, bianche, gialle e rosa risalta notevolmente in vasi stretti e alti, in vetro o ceramica bianca.

Condividi: